Redditometro: cos’è e come funziona

 

Protagonista dei dibattiti politici ed economici di questo inizio 2013 è sicuramente il redditometro. Questo strumento dell’Agenzia delle Entrate, definito anche “accertamento sintetico di tipo induttivo”, sarà un’arma in più nella lotta all’evasione fiscale.

Il funzionamento è piuttosto complesso e delicato. Servendosi di banche dati della Pubblica Amministrazione e della tracciabilità delle operazioni bancarie sarà possibile calcolare la spesa effettiva di ogni contribuente, dedurne il reddito e rapportarlo al reddito dichiarato. In caso di discrepanze superiori al 20% verrà attuato un accertamento vero e proprio al quale si potrà rispondere fornendo una prova circa l’origine del reddito integrativo. Ad essere ammessi saranno solamente redditi diversi da quelli posseduti nello stesso periodo d’imposta, redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte e redditi che non concorrono alla formazione del reddito imponibile.

Dubbi e polemiche derivano dal fatto che in questo periodo di crisi molte famiglie si sono servite di aiuti familiari e piccoli prestiti, oltre ad aver attinto ai risparmi di una vita, per fare fronte alle spese quotidiane necessarie alla sussistenza e quindi, valutando semplicemente i numeri, risulteranno spendere più di quello che guadagnano. Pronta è stata la risposta dell’Agenzia delle Entrate per chiarire molte preoccupazioni sorte con la massiccia propaganda negativa che il redditometro sta subendo: “I pensionati, titolari della sola pensione, non saranno mai selezionati dal nuovo redditometro che è uno strumento che verrà utilizzato per individuare i finti poveri e, quindi, l’evasione spudorata, ossia quella ritenuta maggiormente deplorevole dal comune sentire”. Stessa sorte dovrebbe toccare anche ai lavoratori dipendenti purché non abbiano un secondo lavoro in nero.

Nel mirino dei 35.000 controlli annui che saranno effettuati con il redditometro si troveranno quindi imprenditori, liberi professionisti e commercianti, oltre ai lavoratori in nero che dichiarando redditi minimi usufruiscono di esenzioni e agevolazioni sociali a discapito di chi ne ha realmente bisogno.

Malgrado tutte le rassicurazioni dell’Agenzia delle Entrate, è sempre meglio tenere traccia delle spese straordinarie con ricevute e fatture e preferire la moneta elettronica (carte di credito, bancomat, bonifici bancari) al denaro contante. Infine sul sito dell’Agenzia delle Entrate è possibile scaricare il Redditest, un software gratuito che permette di simulare i calcoli del redditometro e verificare in prima persona se risultano scostamenti significativi.

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