Archivio mensile:Marzo 2011

Il prestito partecipativo per l’agricoltura

Confagricoltura valuta positivamente i due provvedimenti varati dal ministro per le Politiche agricole Galan finalizzati a rendere operativo il Fondo per gli interventi nei capitali di rischio delle piccole e medie imprese agricole e ad avviare l’attività Ismea di garanzia dei prestiti della banca a breve e non bancari (transazioni commerciali).

Commenta Confagricoltura: “Il Fondo rischi ed il prestito partecipativo erano attesi da nove anni. Adesso si può finalmente concretizzare la partnership privato-pubblico (Il Fondo rischi come socio di minoranza delle spa agricole) che darà modo alle imprese di sviluppare la progettualità nel settore primario. Come si apprende dal comunicato stampa ministeriale il Fondo potrà effettuare operazioni finanziarie per un importo complessivo di 1,5 milioni di euro annui per impresa destinataria”.

L’accesso al credito con la “garanzia di Stato”, fornita da Ismea, permetterà finalmente di supportare i prestiti al di sotto dei 18 mesi e le transazioni commerciali (prima riguardava solo il credito agrario di medio-lungo periodo).

“Finalmente – conclude Confagricoltura – ci si muove con nuove metodologie e sostenendo le imprese nei progetti e nelle garanzie. Si è compreso che gli agricoltori possono uscire dalla crisi economica in atto solo se hanno la possibilità di investire e di pianificare lo sviluppo”.

Prestito Personale

Il prestito personale è un finanziamento non finalizzato, pertanto il richiedente non è tenuto a giustificare tramite documenti la richiesta di prestito. Questo finanziamento prevede un rimborso rateale in base ad un piano di ammortamento prestabilito ed è un ottima soluzione per il consolidamento di debiti nel caso di lavoratori autonomi.

Prestito Vitalizio Ipotecario

Il prestito vitalizio ipotecario è soltanto possibile se a consolidare i debiti sono le persone con più di 65 anni. È un prestito a lungo termine e legato all’ipoteca di una casa di proprietà. Non ci sono rate da pagare mentre il richiedente è in vita. Saranno gli eredi invece, a far fronte al finanziamento entro un anno dopo la scomparsa del richiedente.